Il Senatore Cappelli è un grano duro scoperto negli anni ’20, grazie alle ricerche e alle sperimentazioni sul campo di Nazareno Strampelli. La scopera del grano capelli rappresenta un successo in campo agricolo perché più produttivo rispetto ai grani duri utilizzati in precedenza, ma negli anni a venire fu dimenticato e sostotuito da colture più redditizie.

Si tratta di una tipologia di grano al quale sono attribuite grandi qualità nutrizionali: un contenuto di glutine più basso rispetto ad altri grani duri, pur mantenendo una quota proteica alta rispetto alle coltivazioni concorrenti; i contenuti di zuccheri risultano più bassi rispetto ad altre varietà, mentre risulta invece importante la presenza di oligoelementi quali magnesio, potassio, calcio e zinco, di vitamine del gruppo B e vitamina E.

A riportare oggi sul mercato la storica varietà di grano duro fu la testardaggine di un sardo, Santino Accalai, fondatore della Selet, ditta sementiera a Tuili con licenza di certificare tutti i semi di cereali o legumi e che da trent’anni produce e divulga questa varietà di grano a livello nazionale, attualmente particolarmente richiesta sul mercato del biologico ( in Sardegna copre l’80%).

La vicenda vede il Consorzio Sardo Grano Cappelli (nato nel 2014 e presieduto oggi dalla figlia, Laura Accalai) sottratto dell’esclusività di questa produzione da una società semenziera di Bologna, la Sis, che si è infatti aggiudicata un bando che le darebbe il diritto in esclusiva su questa varietà, togliendo dunque alla ditta sarda la possibilità di continuare a lavorare su un prodotto dalla stessa rilanciato. Inoltre mille ettari in Sardegna sono coltivati a Cappelli ed un mondo di coltivatori, panifici, agriturismi, pasticcerie perderebbe un prodotto sul quale basa una buona parte della propria economia.

L’Assessore Regionale all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, ha rassicurato gli agricoltori schierandosi al fianco dei coltivatori sardi, giudicando la causa inammissibile e «battaglia comune» contro la società bolognese, che avrebbe letteralmente «scippato»  l’esclusiva su un prodotto maturato dopo 30 anni di investimenti e fatica da parte del Consorzio Sardo.

L’Assessore afferma che sono pronti in Regione a mettere in campo tutte le forze politiche per difendere la filiera del grano senatore Cappelli, la tradizione e le esperienze trentennali dei nostri agricoltori e trasformatori agroalimentari.

La rete di contatti che forma la linea difensiva allestita dalla Regione comprende anche l’intervento del  Governo.

 

 

 

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