E’ stata presentata al MIBACT la piattaforma digitale trameditalia.it per rilanciare il turismo dell’Italia più nascosta, valorizzando i territori meno conosciuti del nostro Paese. 

L’iniziativa è opera di Associazione Dimore Storiche Italiane, insieme a CGM, Confcooperative, Musement e Valica con il supporto di Fondazione Italiana Accenture, FAI, Fondazione Cariplo, Google, Touring Club e UBI Banca.

Trame d’Italia nasce come impresa sociale, con presidente l’architetto Antonia Pasqua Recchia. La mission è quella di mettere a sistema il patrimonio culturale diffuso del nostro paese, attraverso la creazione e la vendita di itinerari culturali con i quali favorire la conoscenza e la crescita di territori italiani autentici e poco conosciuti, generando inoltre nuova occupazione e sviluppo sostenibile.

Il progetto vuole attrarre viaggiatori di tutto il mondo attraverso la scoperata di percorsi esperienziali vicini alla storia e alla tradizione di un determinato itinerario.La piattaforma perfette infatti un’esperienza multidisciplinare che coinvolge storia, arte, cultura, attività produttiva, artigianato ed enogastronomia della destinazione, promettendo un alto livello di accessibilità intellettuale misto al piacere dell’apprendere.

L’obiettivo è quello di costruire 50 trame locali, coinvolgendo una rete di operatori e soggetti locali affiliati, ai quali competerà l’attivazione del territorio e il destination managment.

Il business plan prevede che nei primi 5 anni vengano ‘conquistati’ oltre 300.000 viaggiatori che dovrebbero diventare oltre un milione in 9 anni, quando tutte le 50 Trame avranno raggiunto i 5.000 itinerari annui.

Daniele Rossi, Amministratore Delegato di Trame d’Italia, commenta:

« Sappiamo che la strada è in salita ma aspiriamo a diventare un brand forte: Il Paese ne ha bisogno e ha anche tutto il potenziale necessario. E noi possiamo contare sul know how di Fondazione Italiana Accenture e di Accenture oltre che su un gruppo di soci e supporter che hanno tutte le caratteristiche per varare un’iniziativa di sistema e di successo. Vogliamo essere un caso di sharing economy e di convergenza tra profit e non profit per valorizzare i moltissimi territori italiani pregiati e poco noti, ma anche per contribuire a creare viaggiatori più consapevoli dei veri valori culturali e quindi cittadini migliori ».

L’iniziativa è nata in seguito al modello sviluppato dall’idea vincitrice del concorso “ARS. Arte che realizza occupazione sociale” di Fondazione Italiana Accenture, che ha visto un periodo di sperimentazione e un progetto pilota in Lunigiana.

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