L’Anno Internazionale delle Cooperative non è una semplice celebrazione è una grande occasione collettiva. È un’occasione da cogliere, per lo sviluppo che mette al centro la persona.
Nel cuore di un mondo scosso da crisi ambientali, guerre, disuguaglianze crescenti e sfiducia nelle istituzioni, le Nazioni Unite hanno fatto una scelta forte e simbolica: proclamare il 2025 Anno Internazionale delle Cooperative.
Non è solo un riconoscimento formale. È una dichiarazione di fiducia in un modello economico che, da sempre, crede in qualcosa che oggi suona quasi rivoluzionario: la democrazia economica.
Le cooperative funzionano secondo un principio semplice ma potentissimo: una testa, un voto. Che tu abbia mille azioni o una sola, conti allo stesso modo. In un mondo dove il potere si concentra sempre più nelle mani di pochi, questa forma di impresa diffusa, partecipata e radicata nel territorio, rappresenta una delle alternative più credibili al capitalismo speculativo e alle sue distorsioni.
Dietro la parola “cooperativa” si nasconde un universo spesso invisibile, un gigante silenzioso che muove il mondo ma capace di generare impatto su scala globale. Alcuni numeri lo raccontano meglio di mille slogan:
- 3 milioni di cooperative attive nel mondo;
- 1 miliardo di soci, quasi il 14% della popolazione mondiale;
- 280 milioni di persone che lavorano in una cooperativa;
- Le 300 più grandi generano 2.400 miliardi di dollari di fatturato annuo.
Altro che marginali. Le cooperative sono un pezzo strutturale dell’economia mondiale. E non solo nei numeri. Lo sono nei valori: giustizia sociale, mutualismo, inclusione, partecipazione reale delle persone ai processi decisionali.
Nel nostro Paese, l’Italia che coopera è una colonna portante dell’economia sociale. I dati parlano chiaro:
- 1,3 milioni di lavoratrici e lavoratori in Italia sono impiegati nel settore cooperativo;
- Il comparto rappresenta l’8% del PIL nazionale;
- Le imprese associate a Confcooperative, la principale centrale cooperativa italiana, contribuiscono per circa il 4% del PIL.
Come ha ricordato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, sabato 5 luglio 2025:
«Il 2025 rappresenta un anno storico per il movimento cooperativo mondiale: per la seconda volta, dopo il 2012, l’ONU ha proclamato l’Anno Internazionale delle Cooperative, con il pay-off “Le cooperative costruiscono un mondo migliore” riconoscendo un modello che ha dimostrato concretamente la sua forza generativa. Quando 3 milioni di cooperative nel mondo coinvolgono oltre un miliardo di soci, il 14% della popolazione mondiale, non può essere solo una coincidenza. È la prova – conclude Gardini – che c’è un altro modo di fare impresa. E funziona».
Il tema scelto per questa edizione, “Le cooperative costruiscono un mondo migliore” (“Cooperatives build a better world”), non è casuale (clicca qui per il sito dedicato).
Le cooperative sono alleate naturali dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Lavorano ogni giorno per contrastare povertà ed esclusione, per promuovere lavoro dignitoso, economia verde, energia condivisa, finanza etica. Senza proclami, ma con risultati concreti. La loro governance democratica le rende più resistenti alle crisi, più attente ai bisogni locali, più capaci di innovare in modo umano.
In un tempo in cui molte persone si sentono escluse, disilluse, tagliate fuori dalle decisioni che contano, le cooperative dimostrano che la partecipazione non solo è possibile, ma è anche efficace. Non servono supereroi. Servono comunità coese, persone che costruiscono insieme.
Il 2025 può (e deve) diventare un momento di svolta anche per le politiche pubbliche. Alcune proposte sul tavolo:
- Incentivi fiscali mirati per cooperative di comunità e start-up a base mutualistica;
- Educazione cooperativa nei programmi scolastici e universitari;
- Creazione di un Osservatorio nazionale per monitorare l’impatto delle cooperative su lavoro, sostenibilità, territori;
- Sostegno alla cooperazione internazionale come strumento di pace e sviluppo equo.
A volte, parlando di cooperazione, qualcuno sorride con sufficienza e pregiudizio. Ma non c’è nulla di romantico o ingenuo in chi costruisce ogni giorno economia giusta, trasparente, partecipata. Non è un’utopia. È realtà. C’è solo coraggio, competenza e visione. Nella giornata internazionale delle cooperative il 5 luglio 2025, il mondo intero è invitato a guardare con occhi nuovi a questa realtà. Non per nostalgia del passato, ma per immaginare un futuro in cui l’impresa torni ad essere al servizio delle persone, non viceversa.
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