Quasi 6.000 firme per dire no all’esclusione della cooperazione sociale: la Sardegna continua la mobilitazione per difendere l’assistenza domiciliare ll’INPS.
La mobilitazione contro il nuovo bando INPS Home Care Premium 2025-2028 non si ferma. In Sardegna, dove oltre 8.000 famiglie usufruiscono dei servizi di assistenza domiciliare, la reazione del mondo della cooperazione sociale è stata forte, determinata e condivisa.
Dopo la prima assemblea pubblica del 09 aprile, l’incontro con INPS del 16 aprile e il sit-in a Cagliari del 23 aprile, le principali centrali cooperative (Confcooperative Federsolidarietà, AGCI Imprese Sociali, Legacoopsociali) insieme alle organizzazioni sindacali (CGIL, Fisascat CGIL, FP CGIL, SPI CGIL) hanno promosso una petizione popolare per chiedere il ritiro o la modifica del bando, che di fatto esclude le cooperative sociali dalla gestione diretta dei servizi.
“La petizione ha raggiunto quasi 6.000 firme da tutta l’Isola: cittadini, utenti, lavoratrici e lavoratori, pensionati e famiglie hanno risposto con convinzione all’appello.. Un risultato importante che racconta quanto sia sentita questa battaglia da parte delle comunità locali e di chi ogni giorno lavora per garantire un’assistenza di qualità alle persone più fragili.”
Un risultato significativo, frutto dell’impegno capillare delle cooperative nei territori, che ha attirato anche l’attenzione dei media: la notizia della raccolta firme è stata infatti ripresa da L’Unione Sarda online, contribuendo ad amplificare la voce del settore e delle comunità coinvolte.
Il supporto è arrivato anche da Confcooperative Nazionale e da Italia Cooperativa, l’editoriale ufficiale del sistema Confcooperative, che ha dedicato spazio alla vicenda intervistando nel proprio giornale radio, Antonello Pili, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Sardegna, e Barbara Masala, Presidente della cooperativa Tuttinsieme, raccogliendo le motivazioni e le preoccupazioni che hanno spinto il mondo cooperativo a mobilitarsi.
Le firme sono state scansionate, raccolte in formato digitale e inviate ufficialmente all’INPS nazionale e regionale, accompagnate da una lettera firmata congiuntamente da tutte le organizzazioni coinvolte.
La mobilitazione ha trovato anche il sostegno di Comuni, ANCI Sardegna e della Regione, che hanno espresso perplessità e critiche rispetto alle modifiche previste dal bando. Il rischio concreto è quello di compromettere la continuità dei servizi, creare disoccupazione tra le operatrici e spezzare il rapporto di fiducia costruito negli anni tra utenti e cooperative.
“Credo si tratti di un grande risultato, che speriamo possa servire a far modificare il bando,” scrive Antonello Pili, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Sardegna, in un messaggio rivolto alle cooperative, “ma voglio soprattutto ringraziare tutte le realtà che si sono impegnate nella raccolta firme. È stata una prova concreta di partecipazione e di unità.”
La battaglia dunque continua. Le organizzazioni promotrici sono pronte a proseguire il confronto con INPS, ma anche a intensificare la mobilitazione se non ci saranno segnali concreti di apertura.