C’è una storia che, a Torralba, affonda le sue radici nella terra e cresce — grazie alla cooperazione
— insieme alla comunità.  È la storia de Il Salice Società Cooperativa a r.l., che oggi, il 25 ottobre 2025, celebra vent’anni di cooperazione.

Una storia che, in realtà, ne racconta almeno quaranta, perché prima ancora di diventare cooperativa, Il Salice è una famiglia — la famiglia Congiunti — congiunta nella cooperazione, unita dal lavoro, dall’accoglienza e dalla passione. Un modo di vivere e di accogliere che si tramanda di generazione in generazione. Tutto comincia nel 1986, quando a Torralba apre un piccolo circolo: un punto d’incontro semplice e genuino, dove si suona, si chiacchiera, si ride e si cresce insieme. Un luogo che diventa presto parte del  tessuto sociale del paese, simbolo di una Sardegna che ama ritrovarsi a orno a un tavolo. Negli anni il locale evolve: nel 1997 nasce la zona pub e sala da pranzo, e quella che era una piccola realtà familiare comincia a trasformarsi in un’impresa vera e propria. Poi, nel 2005, arriva la svolta: la famiglia decide di trasformare l’attività in cooperativa.

Nasce così Il Salice Società Coopera va a r.l., un passo coraggioso e decisivo per dare dignità e valore al lavoro familiare, consolidare il legame mutualistico tra soci e garantire continuità, crescita e innovazione.

Dentro la storia de Il Salice c’è tutta una famiglia. C’è la nonna Daniela Fiori, presidente, supervisore e anima instancabile della cooperativa; c’è Massimiliano Congiunti, cresciuto insieme alle sorelle Emanuela, Laura, Valentina tra i tavoli e i profumi della cucina, oggi punto di riferimento dell’attività, che ha trasmesso la stessa passione ai suoi figli, dando così vita alla terza generazione dell’impresa, con l’ingresso in cooperativa di Simone.

E poi, quando il locale si riempie per gli eventi più grandi, si mobilita tutta la famiglia per dare una mano: Claudia, Andrea, Davide e Flavia, che insieme a diversi giovani del paese, accorrono come extra puntualmente alla chiamata della signora Fiori, creando un affiatamento unico tra professionalità e spirito di comunità.

C’è persino il nonno, che ogni tanto passeggia tra i tavoli recitando le poesie di poe e cantadores della zona come Remundu Piras, ricordando a tutti che l’identità di un luogo si custodisce anche con le parole, con la memoria e con il cuore testimonianza che dove la professionalità si intreccia con la passione, e il lavoro diventa una forma di appartenenza alla comunità.

Nel tempo, Il Salice si è evoluto, adattandosi ai bisogni del territorio, si è arriva alla gestione dell’attuale Ristorante–Pizzeria–Birreria Il Salice, in via Carlo Felice 196 a Torralba, nel cuore del Meilogu.

Qui, ogni giorno, si rinnova il piacere di accogliere e condividere. A pranzo, la cucina propone i piatti della tradizione sarda: antipasti di salumi e pane carasau, gnocchi e ravioli fa a mano, carni locali, seadas e dolci di casa. A cena, la protagonista è la pizza, simbolo di continuità e identità del locale da oltre venticinque anni. Ma Il Salice non è solo cucina: è anche musica, eventi , serate a tema, cerimonie e momenti di comunità. Matrimoni, battesimi, lauree, concerti , serate per bambini, balli sardi e cubani — ogni occasione è buona per stare insieme e celebrare la vita.

Nel 2025, Il Salice apre un nuovo capitolo della sua storia: nasce il progetto di affittacamere, pensato per offrire ai turisti un’accoglienza familiare e autentica nel territorio dei nuraghi. A pochi passi dal maestoso Nuraghe di Santu Antine, uno dei si archeologici più visitati della Sardegna,
l’attività vuole far scoprire un modo diverso di vivere il Meilogu: con lentezza, curiosità e calore umano. Un luogo dove chi arriva non è mai un cliente, ma un ospite.

Oggi Il Salice è arrivato alla terza generazione. Simone, figlio di Massimiliano, porta avanti con entusiasmo la sfida dell’innovazione digitale e della formazione continua, partecipando ai percorsi promossi dalla Camera di Commercio di Sassari e dal sistema cooperativo locale. Perché fare impresa, oggi, significa anche investire nelle persone e nelle competenze, rinnovando processi e idee senza mai perdere la propria identità.

Un percorso sostenuto sin dall’inizio da Confcooperative Nord Sardegna e dal CSA PuntoCooper, che hanno accompagnato la cooperativa nel suo cammino, offrendo strumenti, consulenze e visione strategica.

Perché la cooperazione, come amano ricordare i cooperatori del Salice, è — proprio come il loro lavoro — prima di tutto relazione, fiducia e scambio.

Massimiliano non si presenta mai a mani vuote quando viene nella nostra sede per una consulenza, come vuole la tradizione sarda: “Si bussa con i piedi alla porta, perché non si arriva mai a mani vuote a casa degli altri.” Un proverbio che racchiude lo spirito del Salice e ci fa sentire, ogni volta, che Confcooperative è la casa della cooperazione del Nord Sardegna.

Il Salice – Contatti

 

 

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