Si è aperta ieri la 19° edizione di Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentare, in mostra a Parma dal 7 al 10 maggio 2018.
Evento di riferimento dell’agroalimentare italiano, con una grande vetrina di visibilità internazionale, convegni e tavole rotonde su temi di attualità in ambito food e retail.
Quest’anno sono 3.100 le aziende alimentari espositrici, tutte italiane, che presenteranno 1.300 prodotti nuovi da immettere direttamente sul mercato.
Inoltre, nella nuova area del Cibus Innovation Corner, un vero e proprio incubatore di novità, sono stati esposti 100 prodotti tra i più innovativi in campo alimentare: tra questi fanno da protagonisti i cibi ‘senza’, grazie alla crescente sensibilizzazione verso le intolleranze alimentari (lattosio e glutine su tutte) e verso stili di vita improntati al benessere e alla forma fisica.
“L’innovazione si deve fondare su un rigoroso rispetto della tradizione ed allo stesso tempo deve essere capace di tutelare la biodiversità e la sostenibilità ambientale e sociale; deve favorire l’interconnessione tra agricoltori e consumatori, in una vera logica di filiera che ha come obiettivo la qualità: questo è il modello Italia che vogliamo e dobbiamo difendere in Europa e nel mondo”
Andrea Olivero – Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Secondo i dati raccolti da Federalimentare e dall’Osservatorio Cibus-Export, l’alimentare italiano chiude il 2017 forte di una ritrovata crescita produttiva (+17%) raggiungendo i 137 miliardi di euro, con il 3,8% in più rispetto all’anno precendente.
Tra le novità, per la prima volta arriva al Cibus, la più grande esposizione sul “Made in Italy rubato” con le produzioni scovate nei diversi continenti che saranno smascherate nel cuore della ‘food valley italiana’, dai formaggi, ai salumi, alla paste, alle conserve, all’olio e al vino.
Le esportazioni agroalimentari hanno superato infatti la soglia dei 40 miliardi di euro, ma i falsi prodotti agroalimentari in giro per il mondo valgono a loro volta una cifra che si aggira intorno ai 60 miliardi di euro.
L’iniziativa è di Filiera Italiana, la nuova realtà associativa che verrà presentata ufficialmente al mondo l’8 maggio, in questa occasione appunto, al Cibus di Parma.
Filiera Italiana unisce per la prima volta la produzione agricola e l’industria italiana, al fine di:
“far crescere il paese, difendendo l’eccellenza, l’unicità e l’autenticità del modello agroalimentare italiano”
Tra i soci promotori vi è Condiretti, insieme a Ferrero, Gruppo Inalca-Cremonini e Consorzio Casalasco (Gruppo Pomì e De Rica). Filiera Italia è aperta all’adesione di altre realtà produttive che si pongono come obiettivo quello di sostenere e valorizzare il Made in Italy dal campo alla tavola, con filiere che esprimono i valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, della trasparenza e della sostenibilità, in una logica di consumo consapevole.
L’iniziativa nasce anche per favorire la conoscenza e la diffusione di pratiche alimentari basate sui principi della dieta mediterranea, attraverso la combinazione di tutti gli ingredienti utili ad una alimentazione sana, variata ed equilibrata.