Una pionieristica Comunità Energetica Rinnovabile è stata recentemente istituita nella provincia di Treviso, diventando la prima CER diocesana in Italia.

La “Fondazione Diocesi Treviso Energy Ets” è nata con l’obiettivo di generare e consumare energia pulita in tutto il territorio diocesano, con un focus particolare sul supporto alle fasce svantaggiate. Questa organizzazione partecipativa coinvolgerà parrocchie, individui, aziende e un partner tecnologico per fornire le attrezzature necessarie.

La base giuridica della CER è stata resa possibile in fase sperimentale nel 2020 attraverso il Decreto legge 162/19 (articolo 42bis) e successivamente con il Decreto legislativo 199/2021. Recentemente, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha firmato il Decreto attuativo sulle CER, fornendo un quadro normativo chiaro che include sovvenzioni, Cabina primaria e tariffe incentivanti. Sergio Criveller, neopresidente della Fondazione e economo diocesano, ha sottolineato l’importanza di una struttura rispettosa del “modello diocesi”, focalizzandosi su una grande Comunità Energetica e 23 sottogruppi in luogo di entità giuridiche separate, coinvolgendo parrocchie da diverse province.

L’aspetto distintivo della CER è l’ottimizzazione del consumo istantaneo di energia prodotta, dove la massima efficienza è raggiunta producendo e consumando la stessa quantità di energia. Oltre alla produzione, la Comunità mira a coinvolgere coloro che partecipano esclusivamente al consumo, contribuendo così a sostenere chi ha difficoltà a pagare le bollette energetiche. Il vescovo Tomasi ha sostenuto attivamente questa iniziativa, enfatizzando l’aspetto solidale della Comunità Energetica e il valore della sua sostenibilità ambientale, invitando gradualmente diverse entità a partecipare.

La Chiesa italiana, partendo dalle parrocchie, ha abbracciato una transizione energetica sostenibile. La Diocesi di Treviso è diventata un punto di riferimento, aprendo la CER a tutte le 265 parrocchie della Diocesi e coinvolgendo famiglie, aziende e Comuni. Questo progetto rappresenta un’opportunità per promuovere una cultura dell’energia sostenibile, coinvolgendo tutti i livelli della comunità e offrendo supporto concreto a chi si trova in situazioni economiche difficili.

Un articolo de Il Sole 24 Ore conferma che il 2024 potrebbe essere l’anno di svolta per il mercato energetico italiano, poiché si prevedono importanti novità come la fine del mercato tutelato dell’energia e un quadro normativo definito per lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Si attende il parere della Corte dei Conti sul “decreto Cer”. Questo decreto prevede una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile condivisa e un contributo a fondo perduto, in base alla potenza dell’impianto e al territorio di ubicazione. Si destineranno incentivi per un ammontare di 5,7 miliardi di euro, parte dei quali finanziati dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, per promuovere la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. L’impatto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia è atteso come un forte stimolo per il loro sviluppo e l’introduzione di nuovi modelli di produzione e consumo energetico. Questo decreto promette di essere una spinta determinante verso la sostenibilità e l’adozione di fonti energetiche pulite, coinvolgendo diversi attori, dalle grandi aziende alle piccole e medie imprese, favorendo un approccio condiviso e partecipativo nell’ambito dell’energia rinnovabile.

Confcooperative Sassari Olbia è a disposizione e offre supporto anche nel campo dello sviluppo sostenibile ed energetico in collaborazione con uno dei sui strumenti di sistema, il partner tecnologico Power Energia. Insieme, possiamo implementare impianti dedicati alla produzione e all’autoconsumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Tale iniziativa innovativa e pioneristica ha bisogno di scelte libere e consapevoli delle entità coinvolte di collaborare e unire le forze per promuovere un’energia più sostenibile e responsabile.

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