La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha approvato l’Avviso pubblico per il finanziamento di progetti per la protezione e il sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale.
Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri intende promuovere l’attuazione di interventi progettuali sperimentali per la protezione e il sostegno di minori vittime di violenza e maltrattamento, volti a potenziare le capacità d’intervento degli attori pubblici e del privato sociale per fornire adeguate risposte alle situazioni di disagio e fragilità in cui vertono le vittime minori e le loro famiglie; tutto ciò in linea con gli standard europei ed internazionali e, in particolare, con quanto previsto dalla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori dall’abuso e dallo sfruttamento sessuale, oltre che con quanto già perseguito sul piano nazionale con le azioni previste nell’ambito del Piano di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori, adottato con Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 2016 quale parte integrante del IV Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017.
Beneficiari
Quali soggetti proponenti e attuatori degli interventi, singoli o associati (ATI/ATS), d’intesa o in forma consorziata, possono partecipare all’avviso:
- enti locali (a norma del D.lgs n.267/2000 aggiornato con le modifiche apportate dal D.lgs. n. 175/2016, dalla L. n. 232/2016 e dal D.L. 244/2016);
- enti pubblici territoriali e non territoriali;
- enti che abbiano una delle forme giuridiche di cui all’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 3 luglio n. 2017, n. 117 (enti del Terzo settore), operanti nei settori d’interesse dell’Avviso;
- istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, singole o organizzate in reti di scuole.
Gli enti di cui alla precedente lettera c) devono avere nello Statuto e/o nell’Atto costitutivo i temi oggetto dell’Avviso e, in particolare, la tutela psico-fisica del minore, la prevenzione ed il contrasto della violenza a danno dei minori, la protezione e l’assistenza delle vittime quali finalità principali, coerentemente con le previsioni contenute nella Convenzione di Lanzarote, ratificata dall’Italia con legge n. 172/2012.
I predetti soggetti proponenti dovranno dimostrare una consolidata e comprovata esperienza nell’impegno contro la violenza sessuale a danno dei minori.
La mancanza di uno dei predetti requisiti comporta l’inammissibilità della proposta progettuale alla selezione.
Ogni soggetto, singolo o associato, potrà presentare, pena l’inammissibilità delle relative domande, un solo progetto in risposta all’Avviso.
Per tutti i soggetti partecipanti, la realizzazione delle attività progettuali dovrà essere svolta esclusivamente dal soggetto proponente, in forma singola o associata, non essendo ammesso l’affidamento a soggetti terzi delle attività medesime.
Una deroga a tale divieto è possibile solo in relazione all’ausilio di esperti rispetto ai quali il soggetto proponente non disponga di professionalità adeguate. Tali apporti dovranno essere descritti e documentati nel progetto.
Iniziative ammissibili
L’obiettivo strategico dell’Avviso pubblico è quello di promuovere interventi a favore dei minori vittime di violenza e delle loro famiglie, anche di carattere innovativo, nelle seguenti linee di intervento:
- “Prevenzione del fenomeno della violenza tra pari, perpetrata anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie”. I progetti promuovono azioni di sensibilizzazione, anche d’intesa con l’ambiente scolastico ed il privato sociale, rivolte ai minori e alle loro famiglie rispetto ai nuovi fenomeni emergenti che riguardano la violenza tra pari, quali ad esempio il sexting o il revenge porn, al fine di favorire una migliore fruizione degli strumenti digitali e dei social, anche da parte dei genitori, per garantirne non solo una sorta di “alfabetizzazione digitale”, ma anche una responsabilizzazione rispetto al necessario utilizzo consapevole delle nuove tecnologie ed rischi in cui possono incorrere i propri figli. Rilevante è il ruolo dei genitori nel creare un ambiente familiare capace di prevenire le forme di bullismo e altre forme di violenza, attraverso gli strumenti intellettuali ed emotivi che consentano ai ragazzi e alle ragazze di affrontare consapevolmente il rapporto tra pari. La Rete è difatti uno strumento molto importante per i giovani e offre grandi opportunità di crescita, ma pone spesso gli adolescenti di fronte a rischi sottovalutati. E, altrettanto, fondamentale valorizzare il ruolo dei minori attraverso una loro attiva partecipazione per lo sviluppo delle iniziative di contrasto al fenomeno, sensibilizzandoli sul tema dei diritti umani, della comprensione dell’altro, dell’empatia e del rifiuto della violenza in ogni sua forma;
- “Sostegno alla genitorialità ed alle famiglie di minori vittime di violenza e minori abusanti”. Le progettualità rispondenti a tale linea d’intervento intendono sviluppare azioni volte alla protezione dei minori vittime di violenza ed anche ai minori “abusanti”, una volta conclusosi l’iter giudiziario nel quale il minore è stato coinvolto, al fine di favorire la prevenzione del rischio di recidiva ed il reinserimento sociale. Tali azioni di protezioni dovranno essere articolate attraverso interventi specifici di sostegno alla genitorialità e, più in generale, alle famiglie in cui si trovano i minori stessi, in una più ampia ottica di assistenza ed inclusione sociale. Tale linea si propone lo specifico obiettivo di superare la disomogeneità delle procedure che vengono attivate dai servizi socio-sanitari territoriali per la protezione dei minori vittima di abuso e sfruttamento sessuale, nonché la difficoltà nel garantire un adeguato coordinamento fra le azioni intraprese dai tre settori, sociale, sanitario e giudiziario maggiormente responsabili della tutela dei minori abusati. In particolare, saranno finanziate azioni volte a progettare e/o sviluppare e consolidare reti territoriali fra vari attori pubblici e privati per la definizione di strategie, azioni ed interventi integrati, pluridisciplinari e intersettoriali, in materia di protezione e reinserimento sociale delle vittime e dei rei minori, una volta usciti dall’iter-giudiziario.
- “Prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori”. Le proposte progettuali a valere su tale linea di intervento dovranno basarsi su interventi tesi all’emersione ed al contrasto del fenomeno del turismo sessuale a danno dei minori ed alla conseguente accoglienza e protezione delle vittime, ivi incluse specifiche azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno stesso – anche via webcam (WCST – Webcam Child Sex Tourism) – che prevedano anche il coinvolgimento di tour operator, Internet service providers. Si tratta di un fenomeno estremamente complesso, sommerso, e in continua trasformazione, che coinvolge sia ragazzi che ragazze. Inoltre, il fenomeno dello sfruttamento sessuale ha connessioni significative sia con la violenza sessuale che con la presenza di flussi di minori stranieri non accompagnati ed alla crescita della pornografia e del turismo sessuale. Tale fenomeno è talmente esteso che sulla rete internet risultano ancora pubblicizzati pacchetti turistici che comprendono anche “prestazioni sessuali”, nonostante parte dell’industria turistica abbia sottoscritto in questi ultimi anni dei Codici di condotta che vietano la promozione del turismo sessuale. Anche in tale ambito, le difficoltà di individuazione dei crimini e di persecuzione degli autori, rendono necessario approntare una strategia di intervento efficace e solida. I progetti dovranno pertanto essere caratterizzati dalla innovatività e dalla trasversalità settoriale nonché avere caratteristiche di trasferibilità in territori e contesti diversi. La valutazione delle proposte progettuali presentate sarà funzionale alla rilevata capacità di ciascun progetto di coinvolgere quante più realtà ed attori possibili. Con riferimento specifico a tale linea di intervento, l’iniziativa intende rappresentare uno stimolo per l’adozione di protocolli operativi, accordi o altra iniziativa finalizzata alla strutturazione di rapporti di collaborazione territoriale sinergica, valorizzando le progettualità ispirate al principio dell’integrazione territoriale e che prevedano specifiche azioni di coordinamento e di diffusione di buone pratiche tra le diverse realtà, ivi incluso il privato sociale, operanti sul territorio nell’ambito della tutela dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale.
- “Prevenzione, protezione e supporto alle vittime di violenza e maltrattamento in ambito sportivo”. I progetti presentati su tale linea d’intervento sono volti ad identificare fattori protettivi e fattori di rischio individuabili nell’azione di prevenzione del fenomeno della violenza a danno dei minori nelle sue varie forme, nel caso in cui questa si manifesta in situazioni che riguardano il coinvolgimento del minore nell’ambiente sportivo. Quest’ultimo, infatti, rappresenta un ambiente caratterizzato dalla presenza di persone che godono di una posizione fiduciaria rispetto al minore e che, dunque, necessitano di una formazione adeguata. Ciò si dimostra in linea con le raccomandazioni provenienti anche dal versante internazionale ed europeo e, in particolare, dall’attenzione riservata dal Consiglio d’Europa alla prevenzione e al contrasto degli abusi sessuali sui minori consumati nell’ambito del cosiddetto “circle of trust”. I progetti finanziabili dovranno prevedere e supportare l’attuazione di misure preventive specifiche che includano, ad esempio, l’adozione di codici etici e di condotta da parte delle società sportive, anche di quelle chi si occupano di bambini e ragazzi con disabilità, con specifico riferimento a buone prassi da adottare in tema di prevenzione dell’abuso e violenza all’infanzia. Gli interventi, dovranno prevedere anche lo sviluppo di azioni educative in ambito sportivo, sia di livello agonistico che non agonistico, mediante il coinvolgimento di allenatori, insegnanti, bambini e ragazzi, genitori, attraverso specifiche azioni di empowerment di bambini e ragazzi dedicati alle attività sportive (l’empowerment dei minori rappresenta una delle forme di prevenzione più importanti ed efficaci, dal momento che nell’ambito sportivo e in altre attività che presentano elementi agonistico-competitivi, le diverse forme di abuso, incluso l’abuso sessuale, riflettono la forte asimmetria nelle relazioni di potere, innanzitutto tra l’allenatore o insegnante e il bambino ma anche nel gruppo dei pari). Nell’ambito di dette attività, infatti, sussiste un costante contatto tra adulti e bambini o ragazzi, che tra loro instaurano frequentemente relazioni significative. Tale ambito, tuttavia, si caratterizza per minori controlli, data la natura meno strutturata delle attività sportive – rispetto, ad esempio, a quelle scolastiche – e presenta diversi elementi di rischio. Le azioni finanziate possono includere anche interventi di formazione e aggiornamento professionale degli operatori che, nell’ambito di diverse professionalità, già lavorano a contatto con i minori nel settore sportivo, finalizzati al miglioramento delle capacità di rilevazione, e riqualificazione degli interventi di protezione, tutela, cura e assistenza oltre che all’acquisizione di competenze specifiche relative alla propria professione. Sono finanziabili, anche, interventi di sensibilizzazione e informazione tra cui misure finalizzate a promuovere la cooperazione multidisciplinare e il capacity building dei professionisti coinvolti nella protezione delle vittime, nello sviluppo e nell’implementazione di metodi e protocolli di valutazione dei rischi.
Non possono essere considerati ai fini della ammissibilità al finanziamento progetti il cui valore sia inferiore a euro 70.000,00 (settantamila/00).
Gli interventi promossi nelle proposte progettuali dovranno garantire un complessivo ed organico approccio multidisciplinare e riferirsi alle indicazioni contenutistiche riportate – per ciascuna linea d’intervento -nell’allegato 1 all’Avviso.
Gli interventi dovranno garantire l’attenzione al superiore interesse del/della minore, a tutela dei suoi bisogni e delle sue relazioni.
È in assoluto esclusa sia la possibilità di presentare la medesima proposta progettuale su più linee di intervento, sia la presentazione di più proposte progettuali di diverso contenuto nell’ambito di una stessa linea d’intervento.
Sono escluse dal finanziamento le proposte progettuali che prevedono esclusivamente attività di ricerca o organizzazione di convegnistica.
Contributi
Alla realizzazione delle linee d’intervento è destinato un finanziamento complessivo pari ad euro 5.000.000,00 (cinquemilioni/00).
L’importo complessivo è ripartito tra le predette linee d’intervento come di seguito indicato:
- Linea A: euro 1.000.000,00 (un milione/00);
- Linea B: euro 1.500.000,00 (un milione cinquecentomila/00);
- Linea C: euro 1.500.000,00 (un milione cinquecentomila/00);
- Linea D: euro 1.000.000,00 (un milione/00).
La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale, della durata di 18 mesi, deve essere compresa entro il limite massimo di euro 200.000,00 (duecentomila/00).
Il finanziamento messo a disposizione dal Dipartimento per ciascuna iniziativa progettuale garantirà l’intero costo della proposta.
Procedure e termini
Le proposte progettuali dovranno pervenire entro giovedì 2 gennaio 2020, in busta chiusa e sigillata, con la dicitura “Avviso Minori – Dipartimento per le politiche della famiglia”, indicata in maiuscolo sul fronte della busta, al seguente indirizzo: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia, Servizio conservazione, informatizzazione e ricerca della documentazione – Via dell’Impresa 90 – c.a.p. 00187 Roma.
Il plico potrà essere inviato mediante servizio postale, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, o mediante corrieri privati o agenzie di recapito debitamente autorizzati, ovvero consegnato a mano, all’indirizzo sopra indicato, da un incaricato del proponente (soltanto in tale ultimo caso verrà rilasciata apposita ricevuta con l’indicazione dell’ora e della data di consegna) nelle giornate non festive dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 12:00 e dalle ore 14.00 alle ore 19.00. È esclusa in ogni caso la possibilità di consegna a mano nella giornata di sabato.
Riferimenti normativi