Il bando di Fondazione CON IL SUD per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti

La Fondazione CON IL SUD promuove una nuova iniziativa per il reinserimento sociale dei detenuti attraverso il lavoro.

In totale verranno messi a disposizione 2,5 MLN di euro per interventi in grado di dare una “seconda possibilità” ai detenuti degli istituti penitenziari del Sud.

L’invito è rivolto in particolare alle organizzazioni del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che possono presentare proposte di progetto che favoriscano il reinserimento sociale dei detenuti nella comunità, anche con il fine di ridurre i tassi di recidiva. Le proposte dovranno prevedere l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di favorire l’integrazione socio-lavorativa del detenuto, ritenendo il lavoro una componente fondamentale del processo rieducativo.

L’inserimento lavorativo potrà avvenire all’interno o all’esterno delle carceri in realtà già consolidate oppure attraverso la costituzione di nuovi soggetti di imprenditorialità sociale.

Inoltre, grazie al protocollo di intesa che sarà sottoscritto dalla Fondazione CON IL SUD con il Ministero della Giustizia e con l’ANCI, le proposte potranno prevedere il coinvolgimento dei detenuti in progetti di pubblica utilità e di volontariato, sempre ai fini del perseguimento dell’obiettivo di integrazione socio-lavorativa del reo.

Le proposte dovranno essere formulate da partenariati che comprendano almeno una struttura penitenziaria e almeno un partner del Terzo Settore. Gli altri soggetti componenti la partnership potranno appartenere al mondo delle istituzioni, delle università, della ricerca e del mondo economico.

 

I beneficiari del bando “E vado a lavorare”

Il soggetto responsabile deve essere un’organizzazione senza scopo di lucro nella forma di:

  • associazione (riconosciuta o non riconosciuta)
  • cooperativa sociale o loro consorzi;
  • ente ecclesiastico;
  • fondazione;
  • impresa sociale (nelle diverse forme previste dalla L. 106/2016).

 

Oltre al soggetto responsabile, ogni partnership dovrà prevedere al suo interno la partecipazione di tutte le strutture penitenziarie competenti in relazione alla tipologia dei beneficiari coinvolti nell’intervento. Ogni partenariato, oltre al soggetto responsabile e ad almeno una struttura penitenziaria, dovrà prevedere come minimo la partecipazione di un altro soggetto del terzo settore.

Gli altri soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del terzo settore, anche a quello delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico. La partecipazione di soggetti profit in qualità di soggetti della partnership, dovrà essere ispirata non alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio e della società locale.

La proposta sarà in ogni caso considerata inammissibile qualora agli enti del terzo settore nel loro complesso sia assegnata una quota di contributo inferiore al 65%.

Sarà valutato positivamente il coinvolgimento di partner tecnici che dimostrino competenza ed esperienza sia nell’ambito che nel territorio di intervento, e che abbiano maturato pregresse esperienze di collaborazione con gli altri soggetti del partenariato.

 

Iniziative ammissibili

Con l’Iniziativa “E vado a lavorare” la Fondazione invita le organizzazioni del terzo settore a presentare proposte progettuali incentrate sul tema del reinserimento sociale dei detenuti nella comunità, anche con la finalità di lungo periodo di diminuzione dei tassi di recidiva.

La Fondazione sosterrà alcune iniziative ‘esemplari’ che prevedano l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di dare una reale ed effettiva ‘seconda possibilità’ al detenuto, ritenendo il lavoro componente fondamentale del processo rieducativo del reo. Le iniziative presentate dovranno focalizzare l’attenzione sull’integrazione socio-lavorativa di soggetti destinatari di condanna penale definitiva in detenzione a regime ordinario, ovvero in regime alternativo alla detenzione, presenti nelle strutture penitenziarie del sud Italia.

I percorsi avviati, all’interno e/o all’esterno delle carceri, dovranno garantire l’effettivo inserimento lavorativo, per un numero chiaramente identificato di detenuti opportunamente selezionati, mediante:

  • l’inserimento lavorativo in realtà già consolidate e preferibilmente incluse nel partenariato proponente;
  • la costituzione e avvio di nuovi soggetti di imprenditorialità sociale.

 

Le iniziative dovranno, inoltre, prevedere adeguati strumenti di sostenibiltà e continuità degli obiettivi perseguiti anche oltre il termine del finanziamento della Fondazione.

Al fine di garantire una maggior efficacia nel raggiungimento dell’obiettivo generale, sarà possibile prevedere all’interno della proposta attività propedeutiche e complementari, purché esse non assorbano, nell’ambito del progetto, risorse temporali ed economiche preponderanti. Tali attività potranno riguardare interventi in ambito socio assistenziale per supportare i detenuti, la formazione professionalizzante, percorsi di accompagnamento al lavoro, il rafforzamento di meccanismi volti alla remissione del debito e l’avvio di progetti di pubblica utilità.

 

Procedure, somme disponibili e termini

La Fondazione ha messo a disposizione 2.500.000 di euro di risorse private.

Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, devono essere compilate e inviate esclusivamente on line, entro la data di scadenza, e non oltre le ore 13:00 del 19 giugno 2019 attraverso il portale Chàiros messo a disposizione dalla Fondazione.

 

Riferimenti normativi

Clicca qui per il Bando E vado a lavorare

Portale Chàiros 

Sito ufficiale di Fondazione con il sud

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