Confcooperative si fa promotrice della crescita delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), destinate a fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello comunitario.

Sono arrivate le nuove regole operative degli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), si avvia un’opportunità senza precedenti per le cooperative e le realtà imprenditoriali interessate a promuovere la sostenibilità energetica nei propri territori.

Le regole operative, recentemente approvate dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabiliscono le procedure per l’accesso alle tariffe incentivanti e ai contributi in conto capitale previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le CER, entità giuridiche autonome, sono destinate a fornire benefici ambientali, economici e sociali a livello comunitario, coinvolgendo una vasta gamma di soggetti come persone fisiche, imprese, enti territoriali e del terzo settore.

La nascita di una comunità energetica prevede l’aggregazione di un certo numero di prosumers disposti a condividere impianti di produzione di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile. Il termine prosumer identifica l’utente del servizio elettrico che non si limita al ruolo passivo di consumatore, ma partecipa attivamente alle diverse fasi del processo di produzione energetica. L’utente prosumer possiede un proprio impianto di produzione di energia, che utilizza in parte per sopperire alle proprie necessità e in parte per immetterla in rete, scambiandola con consumatori che gli sono fisicamente prossimi o accumulandola in appositi sistemi, restituendola alle unità di consumo al momento opportuno. Il prosumer è quindi un utente estremamente attivo nella gestione dei flussi energetici e può godere di una relativa autonomia e di benefici economici.

Ma cosa comportano concretamente questi incentivi? In primo luogo, le CER possono beneficiare di un contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese sostenute per gli impianti a fonti rinnovabili, soprattutto nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Inoltre, è prevista una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa su tutto il territorio nazionale. Queste misure, cumulabili tra loro, mirano a favorire lo sviluppo di 5 gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.

Per ottenere tali incentivi, è fondamentale seguire le regole operative stabilite. A partire dall’8 aprile 2024, le domande devono essere presentate al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per via telematica, utilizzando la piattaforma online dedicata. È richiesta la compilazione accurata della documentazione relativa agli impianti e alle CER, insieme all’autodichiarazione generata dal portale GSE e alla documentazione antimafia, se necessaria.

Il processo di presentazione delle domande sarà seguito da un’istruttoria da parte del GSE, che valuterà l’ammissibilità delle richieste e determinerà l’importo degli incentivi. Sarà inoltre possibile richiedere una verifica preliminare di ammissibilità entro 60 giorni dalla trasmissione della domanda.

Parallelamente, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme al GSE, avvierà una serie di iniziative per supportare gli operatori nel processo di costituzione delle CER. Ciò include l’organizzazione di webinar tematici, il potenziamento dei canali di supporto e assistenza, nonché la creazione di sportelli virtuali per un dialogo diretto con gli operatori interessati.

In conclusione, le nuove regole operative e gli incentivi per le CER rappresentano una significativa spinta per la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e resiliente. Le cooperative e le realtà imprenditoriali interessate hanno ora l’opportunità di contribuire attivamente a questa trasformazione, avviando progetti concreti di produzione di energia rinnovabile nei propri territori.

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