La rivista VITA ha recentemente pubblicato un articolo che mette in luce le difficoltà delle cooperative sociali della Sardegna nel reperire figure professionali chiave come educatori e infermieri. Secondo Antonello Pili, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Sardegna, il 60% delle cooperative ha urgente bisogno di infermieri, mentre il 45% lamenta la carenza di educatori. Questa situazione rischia di paralizzare le attività delle RSA e delle comunità residenziali, con centinaia di posti di lavoro vacanti in tutta l’isola.
Durante un incontro con la Consulta regionale per i servizi sociali, sociosanitari e sanitari, i rappresentanti delle cooperative hanno espresso una moderata soddisfazione per l’esito, ma hanno sottolineato la necessità di azioni concrete. L’assessore della Sanità, Armando Bartolazzi, ha promesso interventi per correggere errori nelle recenti delibere regionali e migliorare la situazione.
Giovanni Loi, presidente di Agci Sardegna, ha evidenziato la necessità di regole chiare e tariffe adeguate per rendere nuovamente appetibile il lavoro nelle strutture private. Pili ha inoltre sottolineato la carenza di educatori in settori diversi dalla prima infanzia, chiedendo una revisione delle strategie di formazione a livello nazionale.