Ieri, 23 aprile 2025 si è tenuta a Cagliari una mobilitazione importante della cooperazione sociale davanti alla sede regionale dell’INPS in Sardegna.
A scendere in piazza sono stati i rappresentanti sono i cooperatori e le organizzazioni della cooperazione sociale, affiancati da amministratori locali e sostenitori del welfare di prossimità, per manifestare contro le recenti modifiche introdotte nel progetto Home Care Premium 2025-2028.
Una protesta pacifica ma determinata, partecipata da Federsolidarietà Sardegna e da una delegazione delle cooperative sociali di Confcooperative Nord Sardegna rappresentate insieme al presidente, con l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone fragili, dei loro familiari e delle lavoratrici del settore socio-assistenziale.
Secondo l’intervista ad Antonello Pili, presidente di Federsolidarietà Sardegna, il nuovo impianto del progetto Home Care Premium rappresenta uno stravolgimento del modello consolidato, costruito negli anni grazie alla stretta collaborazione tra cooperazione sociale, istituzioni locali e utenti. “Non si tratta solo di una protesta – ha spiegato Pili ai microfoni del GR Confcooperative – ma di un’occasione per ribadire che la cooperazione sociale esiste, è radicata nel territorio ed è pronta a difendere il diritto all’assistenza e la relazione di fiducia instaurata con le persone”.
Ai microfoni del GR Confcooperative, a sottolineare ulteriormente le criticità, Barbara Masala, presidente della cooperativa Tuttinsieme, ha messo in evidenza come il nuovo bando colpisca in particolare il mondo femminile. Da un lato, le donne caregiver, spesso familiari che si occupano di anziani e persone con disabilità, rischiano di perdere un supporto essenziale. Dall’altro, le lavoratrici dei servizi socio-assistenziali, anch’esse in larga maggioranza donne, vedono compromessa la loro stabilità occupazionale e il valore delle relazioni costruite con gli utenti. “La Cooperativa Tuttinsieme c’è e ci sarà sempre – ha affermato Masala anche dai social – per i più deboli, per i loro familiari, per i propri dipendenti e per tutti i cooperatori”.
Il sit-in ha visto la partecipazione attiva delle amministrazioni comunali coinvolte nel lavoro della Cooperativa Tuttinsieme di Olmedo, tra cui il sindaco Toni Faedda e il consigliere delegato al lavoro Nando Sabiu, a testimonianza dell’importanza strategica dei servizi erogati dalla cooperazione sociale nei propri territori.
Quella di ieri non è stata solo una mobilitazione, ma un grido d’allarme e una testimonianza di impegno. La cooperazione sociale in Sardegna chiede di essere ascoltata e coinvolta nelle scelte che riguardano il futuro dei servizi alla persona. Un settore che, oltre a garantire diritti fondamentali, rappresenta anche una leva di coesione sociale, occupazione femminile e sviluppo locale.