Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali o libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

Con la conversione in legge del Decreto Rilancio, all’art. 245 bis sono state introdotte ulteriori novità che si applicano alle domande presentate ESCLUSIVAMENTE dopo il 19 luglio 2020.

Cosa copre:

L’agevolazione copre fino al 100% delle spese ammissibili e si articola in
• 50% di contributo a fondo perduto
• 50% di prestito bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI (nella misura dell’80%), a tasso zero per i beneficiari, poichè gli interessi sono interamente a carico di Invitalia*

*N.B. Questo nuovo mix di agevolazioni si applica alle domande presentate dopo il 19 luglio 2020.

Chi può presentare la domanda:
Requisiti per le imprese già attive
  • essere un’impresa individuale o una società, anche in forma cooperativa, costituita dopo il 21/06/2017;
  • avere sede legale ed operativa in Sardegna (o nelle altre regioni del centro-sud Italia interessate);
  • almeno due terzi dei soci devono essere in possesso dei seguenti requisiti anagrafici: non aver ancora compiuto 46 anni al momento della presentazione della domanda (per chi abbia compiuto 46 anni successivamente al 01/01/2019 è possibile presentare domanda solo fino al 31/12/2020, mentre non è previsto alcun limite di età per chiunque voglia avviare un’attività imprenditoriale in uno dei 24 comuni compresi nel cratere sismico del Centro Italia).
Requisiti per le imprese costituende/non ancora attive
  • essere residenti o trasferire la residenza in Sardegna (o nelle altre regioni del centro-sud Italia interessate) entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria (120 se residenti all’estero);
  • non aver ancora compiuto 46 anni al momento della presentazione della domanda (per chi abbia compiuto 46 anni successivamente al 01/01/2019 è possibile presentare domanda solo fino al 31/12/2020, mentre non è previsto alcun limite di età per chiunque voglia avviare un’attività imprenditoriale in uno dei 24 comuni compresi nel cratere sismico del Centro Italia);
  • non essere stati titolari di impresa in esercizio alla data di entrata in vigore del D.L. 91/2017 (ovvero il 21 giugno 2017);
  • non avere un lavoro a tempo indeterminato e impegnarsi a non averlo per tutta la durata del finanziamento;
  • non risultare già beneficiari di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità;

I soci che non rispettano i requisiti non devono superare 1/3 della compagine sociale e non devono avere rapporti di parentela fino al quarto grado con nessuno dei richiedenti.

Attività finanziabili:

– attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
– fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
– turismo;
– attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria);

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

Spese ammissibili:

– ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
– macchinari, impianti e attrezzature nuovi
– programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
– spese di gestione: materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa)

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Entità e modalità di erogazione del finanziamento:

È previsto un massimale di spesa di 50.000 euro per richiedente nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti, fino ad un ammontare complessivo di 200.000 euro (60.000 per le imprese esercitate in forma individuale).
Il prestito a tasso zero (pari al 50% del programma di spesa) sarà erogato a seguito del decreto di concessione e dovrà essere rimborsato entro otto anni complessivi dalla concessione del finanziamento, di cui i primi due di pre-ammortamento.
L’intero programma di spesa dovrà essere completato entro 24 mesi di tempo.
Al corretto completamento del programma di spesa ammesso alle agevolazioni, chi è in regola con il pagamento delle rate del finanziamento bancario e con gli adempimenti previsti dalla normativa, nei limiti delle risorse disponibili, potrà accedere ad un ulteriore contributo a fondo perduto a supporto del fabbisogno di capitale circolante, nella misura di:
– 15.000 euro per le attività di lavoro autonomo e libero-professionali esercitate in forma individuale;
– 10.000 euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa.

Come fare per presentare la domanda di finanziamento:

La domanda può essere presentata esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia e si compone di:
– business plan da compilare online
– documentazione da allegare

Per saperne di più consulta il sito QUI

#SAVETHEDATE

Attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, la misura di Invitalia “Resto al Sud” sostiene non soltanto progetti di start up d’impresa, ma anche programmi di spesa volti a consolidare, diversificare, migliorare i processi produttivi di imprese già attive in Sardegna (e nel resto dell’Italia meridionale e centrale), a condizione che siano state costituite dopo il 21 giugno 2017.

Per promuovere e facilitare l’accesso delle cooperative associate all’importante opportunità di finanziamento offerta da “Resto al Sud”, Confcooperative Sassari Olbia organizzerà prossimamente un seminario informativo in modalità telematica in collaborazione con lo sportello Impresa dell’Ufficio territoriale ASPAL di Sassari, in quanto ente accreditato con Invitalia per fornire servizi di consulenza e assistenza gratuita nelle varie fasi di sviluppo del progetto imprenditoriale.

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